Archivio per Luglio 2011

pioggia sul mare

 


 
 
Un bagliore
all’improvviso,
un tuono assordante,
un ticchettio lieve .
Con tristezza un occhio alla borsa del mare.
Il ticchettio più forte,
l’odor della terra bagnata .
Uno sguardo verso il mare,
ancor fermo e scuro ,
a specchiarsi solo i lampi.
Sulla spiaggia , gli ombrelloni a far comunella con le sdraie
poi a  fare la doccia .
l gerani sul terrazzo già abbandonati alle carezze della
pioggia.
Tutti son contenti, perfino i passerotti
fanno il bagno nella pozzanghera appena nata.
Ed io ?
Piove ,  peccato !!
Il mio raggio di sole oggi chi lo ha avuto ?
Recupererò domani !!!

senza meta

[audio:http://www.elvioangeletti.it/wp-content/uploads/2011/07/Atardecer.mp3|titles= ] 


 

Nel  buio senza meta ,
per cercar tanto e cercar nulla
Notte bagnata,  notte strana,
notte ingannatrice dai mille sapori.
Una voce all’improvviso,  mi ferma ,
un raggio di luce in gemme colorate
trasforma  la pioggia.
L’amore è il desiderio di una notte,
quando le speranze sembrano svanire.
Un saluto e poi l’amore, l’amare,
il sognare,  dare amore e farsi amare.
Una carezza sugli occhi, un bacio sulla fronte,
il sole nei giorni scalda chi col freddo vagava in un parco.
All’improvviso un tuono, ancora  pioggia che scende copiosa.
Quel raggio di luce nascosto  dietro le nuvole,
senza meta vaga in cerca di un sorriso ,  una luce di un bar.
Il raggio di sole ferito vola,  scappa via , cade,
qualcuno lo raccoglie  , lo rianima di luce.
Nella sua mente , il ricordo di un temporale
ormai lontano  , pagine di un quaderno stracciate,
ora, un nuovo  giorno  acceso da un’alba
con i colori dell’arcobaleno , farà brillare quel
raggio di sole verso un nuovo cielo !!!!!!

momenti

 [audio:http://www.elvioangeletti.it/wp-content/uploads/2011/07/Somewhere-elsewhere2.mp3|titles=Somewhere, elsewhere]
 
Pensare ad un momento
che sfugge e non capire il perché.
Ai momenti vissuti ,
ai momenti amati,

come  puntini  all’orizzonte ,
ormai lontani .

Avrei colorato quei momenti ,
ad ognuno il suo colore, 
avrei usato l’azzurro  per
un momento delicato ,

il rosso dell’amore
al momento più amato,

il giallo al momento
più capriccioso ,

il bianco per il momento
della pace,

gli altri colori li avrei messi
in un bicchiere ,

li avrei mescolati,
insieme  ai momenti

più leggeri e belli , poi …
avrei preso  polvere
di stelle

e come un filtro magico
lo avrei regalato  a te,

perché ogni tuo istante
sia sempre luminoso ,

perché in ogni momento
tu possa essere amata ,

con i colori della vita.

il regno del fossato

 

 

 
Girasoli con il costume giallo,
il capo girato verso est
per marcar l’abbronzatura.
Voli di rondini a sfiorar la terra
per cercar gli insetti da portar ai nidi .
Cardellini dal volo goffo,
mostrando il rosso della testa
ed il giallo delle ali ,
fischiettando se ne vanno.
Aironi bianchi allungando il collo,
aprendo l’ala salutan le compagne.
Camminando per il fossato a cercar le more
profumate di rovo , un gorgo d’acqua ti ritrovi,
pieno di vita, lì si son nascosti i pesci
in attesa della piena, lì van tutti a dissetarsi
anche il volpacchiotto che scodinzolando
nella sua tana fresca se ne va.
Gli alberi fan capanno
a protegger il regno del fossato,
dove chissà folletti e maghi nelle notti calde
danzano , cantano in onor della natura,
profumato dalla menta, dal timo e rosmarino
dove i fiori fan la corte alle api ,
mentre le farfalle innamorate salgono su a salutare il sole.

tavolette di legno

 

 

 

Salendo poi dal mare verso l’alto ,
per la strada della torre,
correndo sulla cresta della collina,
s’apre un’immensa vista sul mare.
A rivedere quella grande casa contadina
a me tanto cara , dove son nato ,
dove i miei primi giochi ho amato.
Due tavolette di legno inchiodate
facevan da trattore e…  
una dietro a far da carro senza ruote.
Di questi tempi poi tutti a far le strade,
attorno ai campi di grano ormai biondo
e far passar le falciatrici
per la mietitura .
Nell’aia nonni e bambi a pulire
per disporre i covoni
Le mamme indaffarate
a spiumare le oche per il pranzo
dopo il rito della trebbiatura.
Nonna ,ricordo ancora ,
davanti al forno
a controllare le teglie  
il profumo del ciambellone appena sfornato
mi attirava.
Tempi ormai lontani,
ora il grano in poco tempo è già trebbiato.
l
’odore degli arrosti è ormai svanito,
le trebbie son come giocattoli telecomandati.
In quel posto ormai disabitato è ancor vivo il ricordo
di un bambino da lì passato ,
dove i giochi di chiodi
e tavolette ha lasciato.

 

sabbia negli occhi

 [audio:http://www.elvioangeletti.it/wp-content/uploads/2011/08/01-chwile.mp3|titles=01 – chwile]

 

L’altoparlante con gli annunci
della pubblicità giornaliera .
Grida di bambini gioiosi
echeggiano sotto gli ombrelloni.
Le chiacchere delle comari sempre in
prima fila a controllare l’ultimo arrivato
scivolando fra le dita il filo del ricamo.
C’è chi costruisce un castello di sabbia
mettendo dentro il tempo ormai passato
ed aspettar l’onda che cancella.
Alzare gli occhi verso il cielo ,
sognando di volare oltre quell’aquilone tenuto dalla mano di
un bambino e immaginare di vedere da lassù il futuro.
Il sole sempre alto cerca di aprirti il cuore,
schizzi d’acqua salata ti accarezzano le gambe.
Una giornata al mare, bella,
per dimenticare il giorno dopo ancor prima di partire.
Sotto i piedi sabbia calda,
un castello portato via dall’acqua, un aquilone senza più il suo volo,
ombrelloni chiusi, le comari a fare il reso conto col
bagnino ed un bimbo che ti chiede:   domani ritorniamo ?
L’ultimo sguardo alla rotonda,
 candida, lì…  sul mare,
illumuinata nella notte nuova ,
ctra lo sciobordio delle onde ,
ci fa sognare.
Seduti poi sul muretto all’ora del passeggio
ed assaporar un cono di gelato,
rispondi a malincuore al quel bambino,
domani non torniamo,
avrò sabbia nei miei occhi !!!
ritorneremo !!!!!