Spargo il pensiero caro dei miei giorni;
la semenza dell’attimo vivente
e nell’angolo dell’anima canti
degli angeli in volo, celesti in mente.
Affido il mio volto chiaro
alle bramosie di un riflesso,
un vetro bianco a specchio, avaro
e mi vedo, io come sasso.
Vago ancora cercando
rette bianche, infinite,
vanno lontano, dando
all’andare emozioni.
Spargerò nei giorni miei il pensiero
a quel seme di vita che nasce,
tra il fiorire nell’orto divino
e saper che un giorno sia vero,
tutto questo come edera cresce
attecchita al tronco del destino.
Come un Angelo vorrei volare
oltre la follia d’esistere.
Elvio Angeletti