Archivio per la categoria Poesie

POESIA NEL BORGO E… AMORE E DINTORNI X ED. 2024

Pensieri sparsi

Spargo il pensiero caro dei miei giorni;
la semenza dell’attimo vivente
e nell’angolo dell’anima canti
degli angeli in volo, celesti in mente.


Affido il mio volto chiaro
alle bramosie di un riflesso,
un vetro bianco a specchio, avaro
e mi vedo, io come sasso.


Vago ancora cercando
rette bianche, infinite,
vanno lontano, dando
all’andare emozioni.


Spargerò nei giorni miei il pensiero
a quel seme di vita che nasce,
tra il fiorire nell’orto divino
e saper che un giorno sia vero,
tutto questo come edera cresce
attecchita al tronco del destino.
Come un Angelo vorrei volare
oltre la follia d’esistere.

Elvio Angeletti

Recensione di Susanna Polimanti

“Tra i respiri della natura

    mi porgo, aspettando

      caldi refoli di parole

       che mi tolgano

la maglia grigia dell’inverno!”

 

Refoli di parole


 
 
Un ritratto di fanciulla sfumata ed eterea, dell’artista Cesy Miriel Ciotti, apre la nuova silloge poetica di Elvio AngelettiRefoli di parole”(INTERMEDIA Edizioni) i cui versi mostrano palesemente una preziosa semplicità di un’atmosfera quasi magica, fortemente empatica.
Il refolo è sinonimo di soffio e di conseguenza dello Spirito, dell’influsso spirituale di origine celeste che improvviso si alza o si placa, generando nell’intimo del poeta, il Verbo; esso è il sovrano del campo sottile, intermediario tra la terra e il cielo, penetra, infrange e purifica “Ho creato un’immagine/fatta di parole e di sogni/ che fulgidi rapiscono i respiri”.
Una versatilità che non si fissa su particolari tematiche e non impone a un percorso di vita alcuna regola né costrizione ma lo vive in tutte le sue manifestazioni, non esitando ad avvolgerlo in un alone di poesia. Ogni verso riconduce al sollievo, a un’emozione gioiosa o sofferta nonché al ricordo “Il vivere mio sarà un ritornello/che ricorderà tutti i giorni/chi mi ha regalato una carezza”ove l’io poetico parla di sé ma è perfettamente in grado di parlare per tutti, sconfigge il tempo e lo ferma con grazia “ Nei momenti/dei miei giorni senza confini/sbaraglio i battiti del tempo[,]/come chiodi appesi nel vuoto/a sostenere la mia mente assonnata”.
In ogni lirica, stile e linguaggio sono visivi e descrittivi, misurano una profonda umanità, sottolineano un alto valore di simbolo morale ed evidenziano quella compostezza formale propria della personalità di Elvio Angeletti . Ciò che maggiormente si evince è che in tale poetica la ragione del sentimento è ben determinata a farsi valere, cercando nelle estasi segrete dell’anima qualunque battito, colore o luce che attenui l’angoscia mentale di quanto nel mondo possa indebolire la nostra serenità. Il poeta non fugge dalle amarezze cosmiche ma riesce a trasfigurarle in autentica poesia e coerenza figurativa, scegliendo parole e aggettivi che evocano profumi e istantanee di condivisa intimità. Le parole nascono e si rafforzano dall’introiezione dei diversi aspetti della natura, conferendo al verso uno strano fascino e una grande suggestione.
Credo fermamente che la poesia per Angeletti sia un’ancora di salvezza poiché, rimodellando su proprie immagini ideali il suo senso, a volte di frustrazione, la stessa diviene terreno fertile per risposte semplici a interrogativi esistenziali, in una struttura meno possibile articolata e dunque comprensibile al massimo.
Non meno importante è l’elemento spirituale che pervade la silloge. Infatti, secondo l’esperienza religiosa, la divinità può apparire accompagnata dal dolce mormorio  del vento o nel fragore della tempesta “Mi tolgo/il cappello e le scarpe/ e guardando il soffitto/cerco una preghiera”. Quello spazio vuoto ove soffia il vento è un potente simbolo di energia; è nella trasformazione del vento che nasce una nuova luce, risplende e dilegua le tenebre.
Mi sovviene una stupenda citazione della poetessa Alda Merini: “la poesia è la pelle del poeta”e  trovo che sia un riferimento perfetto per tale personalità di artista sensibile ed emotivamente attento al vagheggiamento della bellezza e del sogno, in cui egli ama indugiarsi con profonda armonia e  particolare simbiosi; allo stesso tempo, mi piace pensare che possa avere una qualche parentela di pensiero e di spiritualità con il libanese Khalil Gibran.
 
 
SUSANNA POLIMANTI
 
Cupra Marittima, 12.10.2017

L'amore è libertà

Refoli di Parole

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La Voce dei Poeti, II edizione – Progetto
“La Catena della pace” Lecce 20-12-2016

 

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Chi saprà mai

Librerò il mio sogno
tra le ali del vento
ed i riflessi dell’alba
aspettando il giorno
per caricarmi d’energia
che mi rechi in un altro sogno.

Chissà se il mio sogno
oramai andato
avrà raggiunto il firmamento
e se nel suo passaggio
avrà disperso energia?

Chi lo saprà mai?

elvio angeletti
17-07-2015

 

Una siringa nelle vene


Una siringa nelle vene
un calcio alla malinconia
per vincere la solitudine e
 lasciarsi trasportare via,
per provare quell’ebrezza
di volare su nel cielo
per trovare quel sorriso,
chissà poi quando e
dove l‘avrai smarrito.
per mescolarsi tra I colori e
lasciare il mondo fuori.
 Una siringa ancora,
per un po’ di fantasia,
per vivere diversi e
ubriacarsi di follia.
Una siringa ancora e,
non sei  più la stessa,
ti doni al uno o l’altro
ti usano come uno straccio
ma a te sembra non fregartene e ,
prosegui la tua strada
 in cerca di qualcosa
che ormai
neanche sai cos’è.
 E ti litighi con i tuoi che,
non vogliono darti soldi
gli gridi  il tuo disprezzo
ma loro non hanno colpa
e tu lo sai.
Una siringa ancora ma
ormai nessuno più te la da
si son stufati di farti credito
non c‘è nessuna pietà.
E ti ritrovi sola,
rannicchiata in un angolo di strada
la gente ti guarda infastidita
ti giudica ma non si ferma.
E torni indietro nel tempo,
quando correvi dentro un prato
e gridavi felice
mamma papà voglio il gelato
e capisci all’improvviso
che quello che hai cercato
lo potevi trovare nel tuo isolato .
E cerchi di tornare indietro ma ormai
non ce la fai
un urlo di sirena ed è così  che te ne vai….
Sola, sola…  più che mai
Valluzzi Rocco – Da una storia vera

autorizzata la pubblicazione su questo sito dall’autore
in maniera gratuita

Dondola il tempo

 

 

Freme il tempo
aggrappato alle pareti
di un vecchio pendolo.
Dondola
emozionandosi per una musica
all’uscita di una nota alta.
Muta
l’uomo nel tempo
sfiorando le pareti
ingiallite dell’anima!!!

elvio angeletti
16-03-2015